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"La mia coinquilina all'università mi ha vietato di tossire e imposto altre regole assurde", lo sfogo di una studentessa

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Una studentessa universitaria ha raccontato le regole assurde imposte dalla coinquilina. Una delle più clamorose è quella di "non tossire". Come se non bastasse, la ragazza in questione si sveglia prestissimo, disturbando le presenti.

Siamo agli inizi dell'anno scolastico e, a breve, dell'anno accademico. La maggior parte degli studenti universitari italiani fuorisede ha già trovato una stanza o un monolocale dove vivere per poter seguire i corsi comodamente in presenza. In queste settimane sono nate nuove amicizie e nuove inimicizie tra coinquilini. Chi ha condiviso un appartamento con persone inizialmente sconosciute lo sa: le convivenze possono essere molto complicate. A tal proposito, segnaliamo una testimonianza curiosa su Reddit, che potrebbe tranquillamente finire sulla nota pagina Facebook italiana "Il Coinquilino di M". Una studentessa universitaria, infatti, è finita in una casa dove una coinquilina pretendeva molto dalle lei ma non faceva nulla per rispettare le regole standard di convivenza pacifica.

Due coinquiline che parlano

La prima cosa che l'utente specifica è che la persona di cui parla non è più sua coinquilina. "All'inizio il rapporto era molto buono, poi lei è cambiata e il rapporto è diventato strano. Io sono una ragazza di periferia, provengo da una famiglia non ricca. Lei era l'esatto opposto. Dire che fosse viziata è poco. Veniva da una città ricca, viveva in una casa su tre piani e non era abituata a sentire no. Insomma, eravamo due persone diverse. Siamo finite nella stessa stanza, perché eravamo in una residenza universitaria. Lei faceva sport a livello agonistico, quindi spesso si svegliava presto. Io no. Anzi, spesso rimanevo fino a mezzanotte nella stanza delle altre persone presenti in casa".

La coinquilina con le regole più assurde di sempre

Nelle righe successive spiega che la coinquilina almeno una volta a settimana si svegliava alle 4 del mattino, accendeva le luci e metteva la musica ad alto volume per "caricarsi". Al contrario, quando l'autrice del racconto la avvisava che stava uscendo, le chiedeva di tornare entro le 22:30, per evitare di disturbarla nel sonno. Un giorno le ha detto: "Non devi uscire oggi, domani mi sveglio alle 4 e fai troppo rumore quando esci". "Solo perché lei va a letto alle 20, io non dovrei avere una vita?", si chiede. Il punto più alto (o più basso) si è toccato successivamente. "Ho preso una forte bronchite. Una notte tossivo di continuo e lei mi ha detto di andare in cucina. Le ho risposto di no e lei ha detto che non dovevo più ammalarmi perché le trasmettevo ansia con quella tosse così forte".

The roommate who gave me a curfew and wouldn’t let me cough.
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Non è finita qui. "Una sera non ero a casa, mi scrive per chiedermi se una sua amica potesse dormire nel mio letto. Ho risposto di no, chiaramente. Sono tornata il giorno seguente e il mio letto era in disordine. Ci aveva dormito lo stesso". E ancora: "Quell'anno decisi di non tornare a casa per il mio compleanno. Lei mi disse che sarei dovuta tornare a casa, anche perché voleva ospitare il fidanzato quel weekend". In un'altra occasione, la coinquilina l'ha accusata di averle rubato un maglione: "Lei è alta 1.58, io 1.80. Non avrebbe letteralmente senso. Ho scoperto che l'aveva dimenticato nella lavatrice". Insomma, i coinquilini di emme non sono un'esclusiva italiana. Anzi...

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