Una donna ha condiviso una foto molto singolare. La sua vicina di casa ha posizionato sotto la porta d'ingresso di casa sua un bigliettino, che nelle sue intenzioni doveva somigliare un documento del "tribunale" locale. Come se non fosse tutto già bizzarro, il motivo per cui ha ideato la messinscena è ancor più clamoroso.
Le antipatie nei confronti dei vicini di casa sono naturali. Non esistono differenze culturali in tal senso: le liti avvengono letteralmente in tutto il mondo, senza distinzioni. Chi vive sulla stessa strada, spesso, si attira le antipatie dei vicini di casa quando torna dal lavoro pochi minuti prima e occupa l'unico posto auto libero. Una donna residente a Glasgow, in Scozia, ha mostrato come le liti per il parcheggio siano veramente universali. La sostanza è la stessa ma la forma è diversa. Nel caso della vicina di Glasgow, infatti, quest'ultima ha provato a intimidirla usando un bigliettino che, nelle sue intenzioni, doveva sembrare un documento 'ufficiale' del tribunale locale.
"PRIVATO: Parcheggio per soli residenti. In caso di violazioni, sono previste sanzioni. Per evitare multe, tolga la macchina da qui e la parcheggi altrove". Il biglietto era firmato da una generica "associazione di residenti". La destinataria, che ha trovato il biglietto a pochi centimetri dalla porta di casa - qualcuno lo aveva fatto scivolare nei pochi mm che separano il legno dal pavimento - ha subito dubitato della sua veridicità. Per questo, lo ha pubblicato su un gruppo Facebook del quartiere. "Vivo qui da tempo. Non ho mai visto cartelli che indicano restrizioni di parcheggio su questa strada. Ho trovato questo biglietto dopo che ho parcheggiato qui ieri sera. È successo anche a voi?".
Come prevedibile, i commentatori del gruppo Facebook l'hanno rassicurata. "Nessun documento di tribunale. È semplicemente qualcuno che ha dovuto parcheggiare 100 metri più lontano e prova a minacciarti di portarti in tribunale". Un altro utente scrive un commento diverso nella forma ma uguale nella sostanza: "L'associazione esiste davvero o è semplicemente qualcuno che prova a non farti parcheggiare nel suo posto preferito?". Non può mancare il commento formale: "Non c'è nessun riferimento, nessun indirizzo e-mail o numero di telefono. Credo non sia un'associazione realmente esistente".
E ancora: "Mi chiedo le persone dove trovino il tempo per fare cose del genere. Getta quel bigliettino nell'immondizia. Se avessi davvero parcheggiato in divieto, ti avrebbero fatto una multa e non ti avrebbero avvertito così". Anche in Scozia, come nel resto del mondo, la segnaletica stradale dev'essere comprensibile a tutti. Esistono i parcheggi riservati ai residenti, ma le strisce sono di un colore diverso o ci sono cartelli che indicano chiaramente che i posti sono riservati a chi ha un permesso speciale. Insomma, quello in foto è semplicemente un maldestro tentativo di intimorire qualcuno e non perdere il "solito" posto auto.