Una commessa ha raccontato qual è l'oggetto più strano che una cliente abbia provato a restituirle. Di bizzarro c'è soprattutto la circostanza con cui ha avanzato la richiesta, eliminando tutte le regole di buona educazione in un gesto solo.
Secondo il rapporto 'Jobs of Tomorrow' (Lavori del Domani) compilato dal World Economic Forum, alcune professioni sono a rischio "estinzione" nel futuro prossimo. L'ulteriore potenziamento dell'Intelligenza Artificiale, infatti, potrà rendere inutili alcune figure professionali. Nella top 5 della lista del WEF è presente anche il mestiere del cassiere. Il rapporto si basa sulle attività svolte da queste persone: è stato stimato che il 60% di queste sia automatizzabile. Non è un caso che già da anni esistano le casse senza cassieri e che lo step successivo - un esempio è AmazonGo - sono i supermercati senza casse, dove tutti gli acquisti verranno addebitati direttamente sulla carta di credito del cliente tramite un complesso sistema di telecamere e rilevatori.
La domanda che in molti si pongono è: l'essere umano sarà in grado di rinunciare alla presenza di un altro essere umano quando andrà al negozio? Si tratterebbe di un cambiamento epocale che richiederà tempo per essere assimilato. Chi è adulto oggi, ad esempio, non lo accoglierebbe positivamente. Proprio una cassiera in carne ed ossa ha raccontato un aneddoto a metà tra il bizzarro e il divertente. Dani, content creator con un discreto seguito sui social, ha parlato di un episodio occorso diversi anni fa, che ha voluto raccontare solo ora che non lavora più per il negozio in questione. L'altra protagonista è una donna che ha provato a restituire un cappello che "non aveva mai indossato" - parole sue.
"Una donna voleva restituirmi un cappello che non aveva mai indossato. Le ho detto che poteva farlo, era nelle sue facoltà. Mi ha allungato la busta, ho tirato fuori il cappello ed era ricoperto di yogurt greco. Come faccio a saperlo? Perché aveva la confezione nell'altra mano. Capovolta. Era un vaso formato famiglia, di 500 ml", spiega. A quel punto, la cassiera le fa notare che il cappello era stato "rovinato" dalla cliente e che non poteva accettarlo così, pieno di yogurt semiliquido, perché invendibile. La cliente, però, ribadisce di "non averlo mai usato": "Ok, magari non l'hai usato come cappello ma come tovagliolo sì", è la risposta caustica della commessa.
Dato che la donna sembrava confusa e con lo sguardo perso nel vuoto, Dani ha compreso che continuare a discutere non era la scelta più saggia. "Ho inserito i dati dell'articolo nel sistema e provveduto a fare un rimborso totale. Ho dato il denaro alla donna, che l'ha accettato ed è andata via. Subito dopo, ho gettato nell'immondizia quel cappello. Non ne ho mai più parlato con colleghi o manager fino a oggi. La buona notizia è che la donna non ha fatto cadere gocce di yogurt mentre andava via". Come prevedibile, altri utenti hanno voluto dire la loro: "Una donna voleva restituire un pelapatate ed ha portato una borsa piena di patate in negozio per dimostrare davanti a me che l'oggetto era difettoso. Ci penso ancora, a distanza di anni", è uno dei commenti con più 'Mi piace'.