Tra un mesetto la Rai, intesa come Servizio Pubblico Radiotelevisivo, compie il suo primo secolo di vita. Per festeggiare l’importante compleanno, la TV di Stato sui suoi profili social pubblica alcuni dei momenti più importanti della sua lunga storia. In questo caso la scelta è ricaduta su uno spezzone tratto da una puntata della prima stagione di Don Matteo, fiction che ha riscosso fin da subito un enorme successo grazie all’intesa tra i protagonisti Frassica e Terence Hill.
Nel corso degli anni la Rai ha prodotto tantissimi sceneggiati e tantissime fiction. Alcune di loro sono riuscite ad entrare nella storia della televisione italiana per i grandi dati di ascolto ottenuti. I prodotti più vecchi hanno potuto beneficiare dell’assenza di una vera concorrenza (come accadde per esempio con Sandokan), ma anche in tempi moderni ci sono state delle opere in grado di conquistare il pubblico. Molte di loro appartengono al filone poliziesco, anche se spesso nascondono una linea comica.
Si erano appena chiuse le feste che hanno portato l’umanità nel nuovo millennio quando la Rai decise di mandare in onda la prima puntata di Don Matteo. Era il sette gennaio del 2000 e subito scoppiò l’amore tra il pubblico italiano ed il prete-investigatore interpretato da Terence Hill. Da allora è passato quasi un quarto di secolo: riguardando questo spezzone risalente alla prima stagione della fiction è possibile vedere quanto erano diversi i suoi due attori principali.
Nella serie TV Nino Frassica interpretava (e interpreta tutt’ora) il maresciallo Cecchini, carabiniere un po’ pasticcione, ma di gran cuore. Fin dalle prime puntate, nonostante il capitano Anceschi non vedesse di buon occhio le continue intromissioni del prete, i due protagonisti riescono a stringere una forte amicizia che permette a Don Matteo di aiutare i carabinieri a risolvere i casi che ad ogni puntata devono affrontare.
Le prime otto stagioni della fiction sono state girate nella splendida Gubbio. L’incredibile amore provato dai telespettatori per i personaggi del telefilm si è riversato anche nella Città di pietra, presa d’assalto in quegli anni da numerosi turisti che volevano vedere dal vivo i luoghi ammirati nelle puntate. A partire dalla nona stagione, il prete lascia la chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio per trasferirsi alla chiesa di Sant’Eufemia di Spoleto, dove ritroverà anche i suoi amici carabinieri.
L’exploit di Don Matteo può essere visto come il rilancio della carriera di Terence Hill, che si era un po’ impantanata dopo un periodo molto complicato dal punto di vista personale. E pensare che il protaognista della fiction non doveva essere lui! Il titolo originale della serie doveva essere Il diavolo e l’acqua santa e per il ruolo del prete detective erano stati presi in considerazione Giancarlo Magalli e Lino Banfi. Mediaset nello stesso periodo stava lavorando ad una fiction simile, ma sapendo che la Rai era in vantaggio sui tempi accantonò il progetto, liberando il suo protagonista che era proprio Terence Hill...ed il resto è storia.